Alla scoperta delle leggende dell’isola di Capri
Capri, la meravigliosa isola del Golfo di Napoli, famosa in tutto il mondo per la sua bellezza e il suo turismo dell’elité. L’isola, piccola e curata, è caratterizzata da hotel di lusso, alta moda, arte, artigianato e tanta tanta storia.
Una piccola chicca che vale davvero la pena visitare.
Io ci sono stata qualche tempo fa, durante un mini tour della costiera Amalfitana (ah, se non avete avuto l’occasione di visitare la costiera, sentite me, fatelo!).
Tour che prevedeva come ultima tappa, appunto, Capri!
A dirla tutta, non potevo scegliere un finale migliore!
Capri è un’isola che ti incanta. Alcuni scorci sembrano essere dipinti dalle mani di un sapiente artista. Il blu profondo del mare, il rosso acceso del buganvillee, le strade fiorite e i giardini curati, regalano un senso di quiete e pace. Tutto in perfetto ordine e bilanciamento cromatico.
Ho girato quest’isola in lungo e in largo e non c’è stato un solo angolo che non abbia catturato la mia attenzione. Per non parlare dei chioschi di limonata che si incontrano lungo le strade. Quelli sì che con 30 gradi catturano l’attenzione!
Proprio ad uno di questi chioschi, mentre aspettavo la mia limonata, mi è stata raccontata la leggenda sulla nascita di Capri.
A raccontarmi questa storia è stato Giuseppe, il proprietario di un piccolo chiosco vicino alla terrazza che si affaccia sui faraglioni, che per ingannare l’attesa, ha deciso di intrattenermi raccontandomi la storia della bella Capri e di Vesuvio.
(Premetto che questa è stata l’unica volta in cui non ho chiesto nulla, è stato lui che per ingannare il tempo ed evitare che me ne andassi ha deciso di intrattenermi con questa storia.
Marketing, ragazzi. Marketing)
La leggenda di Capri e Vesuvio
Tanti anni fa, in quella che oggi potremmo localizzare come Napoli, vi era un giovane e irruente cavaliere di nome Vesuvio. Vesuvio era conosciuto per essere un ragazzo troppo impulsivo e alle volte violento, ma si sa, questi sono i difetti della giovinezza. Un giorno questo scapestrato giovanotto, conobbe Capri. Ragazza meravigliosa e dolce, completamente diversa da lui. Ma come si suol dire: poli opposti si attraggono.
Fu così che la dolcezza e la bontà di Capri riscaldò il cuore di Vesuvio, regalandogli finalmente un po’ di pace e tranquillità. Purtroppo, come in molte storie tragiche, la tranquillità ha vita breve. Vesuvio decise di chiedere la mano della bella Capri ma i genitori della fanciulla si opposero. In realtà vi era un atavico odio fra le famiglie di Vesuvio e Capri che seppur non evidente, continuava a infiammare i cuori dei parenti.
Vesuvio, come dicevamo, era un ragazzo tenace, forte e determinato, non avrebbe mai accettato un “no”. Fu così che i genitori di Capri fecero un gesto folle: rapirono la propria figlia in piena notte e la misero su una piccola imbarcazione, destinata a raggiungere un’isola lontana.
Non era scritto nel destino che i due dovessero essere liberi di amarsi.
La giovane Capri, in preda alla disperazione decise che l’unico modo di mettere fine alla sua agonia fosse lasciarsi andare alle profondità marine (un po’ come fece Saffo con Faone).
Gettandosi in mare diede vita a quella che oggi conosciamo come una delle più belle isole italiane: Capri.
Vesuvio dal suo canto, quando scoprì cosa era accaduto a Capri, guardò il mare e iniziò a ribollire di rabbia. Crebbe dentro di lui il fuoco dell’odio. Iniziò a gettar caldi sospiri e incandescenti lagrime di fuoco. Più cresceva la sua collera, più cresceva lui, diventando un enorme monte o meglio, un vulcano. Tutt’ora Vesuvio bolle di rabbia per la perdita della sua amata. È per questo che è ancora attivo. La sua lava, il suo cuore non ha mai smesso di ardere d’amore per la sua amata.
E così che tutti i giorni Vesuvio osserva la sua dolce Capri da lontano, non potendola abbracciare le regala quando può, sbuffi di fumo che le ricordano il suo amore. <3
Non vi nego che adesso vedere Vesuvio da lontano ha tutto un altro effetto!
Ma proseguiamo.
(Ah, i limoni erano arrivati più o meno a metà del racconto. Quindi fino alla fine ho avuto anche la spremuta. Grazie Giuseppe <3)
Oltre la storia di Vesuvio e Capri, che rende questo posto ancora più romantico, c’è un’altra cosa che caratterizza l’isola: la campanella di Capri. Se girate l’isola vedrete che tutti i negozi e chioschetti hanno esposto una campanella. Ma cosa sarai mai? Cosa significa?
Ve lo racconto subito.
(Questa volta ho chiesto a Patrizia, una signora del posto a cui ho gentilmente chiesto informazioni sull’argomento!)
La Leggenda della campanella di Capri
La leggenda della campanella di Capri è legata ad un curioso racconto che ha come protagonista un giovane pastorello e la sua pecorella.
Tanto tempo fa, alle pendici del monte Solaro, viveva una piccola famigliola composta dalla mamma, dal suo piccolo figlioletto e da una pecorella. Il piccolo pastore adorava la sua pecorella e la portava a pascolare spesso per tenerla sempre giovane e forte. Un giorno la bellezza di alcuni fiori selvatici catturò la sua attenzione. Nel coglierli, perse di vista la pecorella che in men che non si dica sparì dal suo raggio visivo. Il pastorello iniziò ad agitarsi. Cosa ne sarebbe stato di lui e sua madre se avesse perso la pecorella?
Sentì da lontano uno scampanio e, pensando fosse quello della sua bestiola, iniziò a correre verso quella direzione. Nonostante corresse velocemente il suono si faceva sempre più lontano. Allora accelerò. Di colpo si trovò sull’orlo di un burrone. Una luce fortissima lo bloccò quasi accecandolo. Era San Michele che attraverso il suo miracolo, salvò la vita del giovane pastorello.
San Michele si tolse la campanellina che aveva appeso al collo e la regalò al bambino dicendogli che se avesse ascoltato sempre il tintinnio di quella campanellina, avrebbe avuto una vita piena di amore e felicità.
Il pastorello ringraziò il Santo e corse dalla sua mamma avvolgendo la campanella in un quadrifoglio. Subito dopo aver consegnato il regalo alla mamma apparve la sua pecorella e da quel giorno il giovane pastore e la sua famiglia vissero in pace e armonia.
La campanella quindi è un portafortuna, un talismano che ti aiuta nei momenti difficili.
Davvero una bella storia. Grazie Patrizia.
Ovviamente ho acquistato la mia campanellina, indovinate dove? Nel negozio della figlia di Patrizia.
Quanto marketing, signori.
Suggerimenti di Viaggio
Prendetevi un intero giorno per visitare Capri. Le sue piazze, i suoi giardini, i suoi scorci meritano di essere vissuti appieno.
Visitate anche Anacapri e se potete, prendete la funivia che conduce fino al punto più alto dell’isola, sul Monte Solero.
Visitate Villa Jovis, la Villa dedicata a Giove dall’Imperatore romano Tiberio. Da qui la vista è meravigliosa, vedrete tutto il Golfo compresa Procida e Ischia.
Soprattutto, non perdetevi la terrazza che affaccia sui Faraglioni, dove probabilmente conoscerete Giuseppe.
Una volta terminato il tour “terrestre”, iniziate quello marino.
Visitate la grotta Azzurra e fate un bagno vicino ai Faraglioni. Vi sembrerà tutto magico.
A dimenticavo: se attraversate i faraglioni date un bacio alla vostra metà, quello è simbolo di amore eterno <3
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