Tale of Taralli: storia e ricetta dei taralli pugliesi

Taralli

Storia e ricetta del famosissimo “snack” pugliese

Ancora una volta mi sono avventurata alla scoperta della Puglia….In particolare quello che ho scoperto questa volta è la storia dei tanto famosi taralli pugliesi, “snack” dalla forma rotonda che creano dipendenza, perchè credetemi dopo aver mangiato il primo non riuscirete più a smettere! Ma volete sapere come sono nati?! 

La Storia

L’antica ricetta dei taralli risale al 1400 e anche questa volta la tradizione nacque dall’inventiva di una donna (così come per le pettole, qui la storia). Si racconta infatti che, in quegli anni, la Puglia affrontava una dura carestia e allora un giorno una madre che non aveva nulla con cui sfamare i propri bambini provò ad impastare tutto ciò che aveva: farina, olio d’oliva, sale e vino bianco. Con l’impasto creò delle strisce sottili che chiuse “ad anello” e dopo averle fatte lievitare vennero cotti in forno. Inutile dirlo, il risultato fu apprezzato e i taralli furono presto imitati da tutte le massaie pugliesi che poi andavano a cuocerli nei forni comuni. 

I taralli cominciarono ad essere utilizzati per accompagnare i pasti diventando simbolo di convialità, non è un caso il modo di dire “tarallucci e vino” proprio perché venivano offerti dai contadini pugliesi insieme al vino in segno di ospitalità e amicizia.

Con il tempo la ricetta fu perfezionata, ad esempio la bollitura prima di cuocerli in forno per dare più croccantezza oppure l’aggiunta di spezie come olive, semi di finocchio, peperoncino, cipolla e uvetta (i miei preferiti) e persino la versione dolce. 

Oggi basta entrare in un panificio pugliese ed avere l’imbarazzo della scelta su quale gusto scegliere!

Ma da cosa deriva il nome “tarallo”? L’origine non è certa, ma alcuni sostengono che derivi dal latino “torrere” che significa abbrustolire mentre altri pensano derivi dall’italico “tar” e franco “danal”  con cui si indicava il tipico pane arrotolato. Infine, quella più attendibile sembra essere l’origine dal greco “daratos” e cioè “specie di pane”.

Ma come si preparano?! Ve lo racconto subito!

La ricetta dei Taralli

La ricetta che vi racconterò è quella dei “cacchitieddi”, il nome che viene dato ai taralli nell città di Brindisi. Vediamo gli ingredienti:

500 gr. di farina 00

180 gr di olio EVO

Vino bianco q.b.

2 cucchiaini di sale

Setacciate la farina e aggiungete l’olio, cominciate ad impastare e mettete il sale.

Mentre continuate ad impastare aggiungete a filo il vino bianco fino ad ottenere un impasto omogeneo. Lavorate la pasta e tiratela in forma cilindrica.

Aiutandovi con le mani bagnate formate i vostri taralli. Portate ad ebollizione dell’acqua in una pentola capiente e immergete dei taralli. Tirateli fuori non appena vengono a galla. A questo punto infornate i taralli a 180 gradi per una ventina di minuti, fin quando non saranno dorati. Pronti e serviti!

Probabilmente ne mangerete un centinaio senza accorgervene ma ricordate di accompagnarli ad un buon bicchiere di vino rosso pugliese!

Vuoi raccontarmi la storia di un piatto tipico?! scrivimi qui!

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