Fenomeni paranormali a casa Biciuffi
Altro giro, altra corsa. Oggi sono in una delle Regioni italiane a cui tengo particolarmente, le Marche, dove ho vissuto per qualche anno durante la mia carriera universitaria. Uno dei periodi più belli e spensierati della mia vita. Ok forse la “Emma pre-esami” dell’epoca non la pensava esattamente così, ma guardando indietro mi si stringe sempre un po’ il cuore. Le esperienze vissute, l’iniziare a sentirsi indipendenti, gli errori commessi, le lezioni imparate e i legami creati, sono un qualcosa di prezioso e irripetibile. Proprio uno di questi indissolubili legami creato durante quegli anni, mi ha portato a San Severino Marche ad incontrare la mia carissima amica di banchi universitari – Catò.
Catò conosce la mia passione per le storie ecco perché ha aggiunto una tappa insolita al nostro tour, una visita al casale Biciuffi, un edificio semi diroccato nelle campagne marchigiane. Ricordate la storia del Laùro, il folletto Salentino che nasconde gli oggetti e soffoca la gente nel sonno? Bene, preparatevi a leggere qualcosa di ancora più spaventoso, dal carattere paranormale. La storia di cui vi sto per raccontare è ambientata a San Severino Marche negli anni ‘30 e riguarda case infestate da spiriti chiamati mazzamurelli.
La leggenda dei mazzamurelli
Secondo la tradizione marchigiana, i mazzamurelli sono folletti dispettosi, che “vivono” all’interno di edifici per lo più abbandonati, vecchi monasteri o case signorili. La loro presenza è alquanto “rumorosa”, si dice infatti che si presentino battendo mazze sui muri – e da questo sembra derivi il loro nome.
Secondo un’altra versione, i mazzamurelli sono le anime dei defunti che restano incastrate nel Purgatorio tormentando gli umani fino al momento in cui vengono liberate.
A parte il carattere rumoroso, ai mazzamurelli si attribuisce la colpa di fatti altrimenti inspiegabili in maniera razionale. Rumore di passi e scricchiolii provenienti da mansarde disabitate, oggetti che si muovono autonomamente, piatti scaraventati al suolo, finestre spalancate o rimosse dai loro cardini e disposte al suolo. Catò mi racconta che ci sono molteplici testimonianze riguardo quanto accade in alcuni di questi casolari abbandonati. Ogni anziano del paese conosce storie legate a questi luoghi, e direttamente o indirettamente ci è entrato in contatto, il che rende il tutto ancora più credibile e quindi spaventoso.
La storia di Casa Biciuffi
Quella di Casa Biciuffi è decisamente la storia più entusiasmante, ma anche la più spaventosa. Il casolare oggi è abbandonato, semidistrutto e ricoperto dalla vegetazione che contribuisce a dargli un’aria ancora più sinistra.
Secondo le testimonianze, i fenomeni paranormali sono iniziati nel 1937, anno che segna la morte del capofamiglia di casa Biciuffi – Vincenzo Biciuffi – a causa di un tumore allo stomaco. Si dice che sua figlia si fosse recata da Minicuccio de Taglialarde, il più potente negromante del paese, per capire di che tipo di malattia suo padre soffrisse ed eventualmente trovare una cura. Purtroppo il male fu dichiarato incurabile, ma il negromante impartì precise istruzioni alla giovane per garantire un passaggio all’aldilà senza intoppi.
Nello stesso periodo, tutti erano in preda all’eccitazione per la corsa automobilistica delle Mille Miglia che sarebbe passata per il paese, e le donne erano particolarmente impegnate con i preparativi per la Pasqua. Per queste ragioni, le indicazioni del Taglialarde non furono prese alla lettera e ciò, si pensa, abbia lasciato spazio ai mazzamurelli per infiltrarsi in casa.
Si racconta che i fenomeni inspiegabili iniziarono proprio il giorno dopo la corsa, e da lì cominciarono molti notti insonni per la famiglia Biciuffi. Stanze sottosopra, attrezzi da stalla ritrovati in cucina, rumori di pietre rotolanti sul tetto, tavolate ricche di cibo rovesciate da una mano invisibile, pentolame e utensili di coccio completamente distrutti, letti sfatti e lenzuola tagliuzzate. I mazzamurelli si divertivano anche ad infastidire i membri della famiglia e gli animali con pizzicotti, schiaffi, graffi, lasciando evidenti lividi. Di giorno e di notte, non c’era pace per i poveri Biciuffi ed i loro vicini.
La famiglia provò a porre fine a quest’incubo in tutti i modi. Chiamarono il Taglialarde ma i suoi riti magici non furono abbastanza. Poi la polizia, ma anche questi furono incapaci di risolvere la situazione. La povera famiglia senza speranza chiese l’aiuto della chiesa: frati e preti cercano di scacciare i mazzamurelli ma senza successo alcuno. Infine, dopo ben quattro mesi di sofferenze, un viaggio che li portò fino in Puglia fu la soluzione a tutti i mali. A Bari la famiglia incontrò un potentissimo mago il quale riuscì a rompere la maledizione e a scacciare i folletti dispettosi dal casale. La fine di un incubo che però purtroppo segnò per sempre la famiglia Biciuffi che fu allontanata dai vicini e conoscenti, impauriti dagli avvenimenti inspiegabili e dalla possibilità di un ritorno dei mazzamurelli.
Torniamo alla realtà, per un attimo ho immaginato spirali di mobili, tavole catapultate, oggetti spariti, i rumori, l’ansia di avvenimenti imprevedibili e l’impossibilità di difendersi. Deve essere stata un’esperienza terribile per la povera famiglia Biciuffi. E tu conosci storie simili nella tua Regione? Raccontamele qui!
Suggerimenti di viaggio
San Severino Marche è un piccolo borgo nella provincia di Macerata. Consiglio di andarci a giugno durante il periodo del Palio dei Castelli per ripercorrere le tappe storiche della vita militare, politica, artistica e religiosa del nostro antico paese. Potete alloggiare a Villa Collio, una magnifica villa neoclassica capace di garantire un soggiorno d’altri tempi, all’insegna del relax, della buona tavola e dell’arte dell’ospitalità del proprietario che con i suoi preziosi consigli e la sua cordialità vi farà vivere una vacanza da non dimenticare.
Assolutamente da fare:
Aperitivo in uno dei bar che si trovano nella stupenda Piazza del Popolo, una piazza dalla forma ellittica, circondata dai portici.
Visitare la parte più alta della città, Castello al Monte, dove si trovano la torre degli Smeducci e la statua della Madonna che guarda il Paese. Per un’esperienza ancora più suggestiva raggiungete questa parte della città passando per i vicoli del centro storico e via della Pitturetta.
Da non perdere nei dintorni? Elcito, anche conosciuto come il “il paese del vento”. Un posto unico, silenzioso, un mini borgo sulla roccia.