Babbo Natale, Santa Claus, San Nicola, l’omaccione rosso, amato da tutti i bambini del mondo, è conosciuto con diversi nomi. Nonostante ciò, lo immaginiamo tutti allo stesso modo: alto, con un bel panciotto, vestito in rosso e con una soffice barba bianca.
Questa versione “universale” di Babbo Natale la dobbiamo alla fantasia di Haddon Sundblom che nel 1931 introdusse questo personaggio in una famosa campagna pubblicitaria.
Il “Babbo Natale” realizzato da Sandblom prendeva ispirazione dal fantasma del Natale presente del celebre racconto di Charles Dickens, “Canto di Natale” e San Nicola, il santo Patrono di Bari, protettore dei bambini e portatore di doni.
Per capire meglio il perché l’illustratore si sia ispirato proprio questo a questo Santo, dobbiamo scoprire le leggende e le storie che lo hanno fatto diventare il Santo portatore di doni e protettore dei fanciulli.
La leggenda di San Nicola e delle tre sorelle
San Nicola nacque a Patara nel 270 e successivamente divenne vescovo nella città di Myra, in Licia (l’odierna Turchia).
Nicola, non ancora in veste di vescovo, incontrò una famiglia ridotta in povertà. Il padre aveva perso tutto destinando la sua famiglia nella miseria più totale. Per fare in modo che le tre figlie trovassero marito, pensò di farle prostituire così da mettere un po’ di soldi da parte per la dote. Nicola, rimase colpito da quel gesto disperato e compì un piccolo miracolo. Per tre notti gettò giù da una finestra tre sacchetti contenenti monete d’oro (raffigurate come palle d’oro) permettendo così alle giovani donne di potersi sposare senza dover vendere il proprio corpo.
Da qui l’usanza dello scambio di doni. Inizialmente infatti, lo scambio dei regali avveniva proprio in onore della festa del Santo il 6 dicembre e in alcuni paesi del nord Europa questo succede ancora.
Dopo la riforma protestante che aboliva l’adorazione dei santi, il culto dello scambio dei doni fu spostato al 25 dicembre, in onore alla nascita di Gesù Bambino.
Per quanto riguarda i bambini, invece, a San Nicola si deve un prodigioso miracolo che vede coinvolti tre giovani fanciulli.
La leggenda di San Nicola e dei fanciulli
Una vecchia leggenda medievale racconta che una notte tre giovani fanciulli sfiancati dalla fatica e dal freddo, bussarono alla porta di una locanda chiedendo ospitalità ai proprietari. L’oste e la moglie si rivelarono molto gentili e aprirono volentieri le porte della loro abitazione ai tre ragazzi. Ma non fu un gesto di ospitalità e accoglienza, tutt’altro.
I due locandieri avevano finito le scorte di carne in dispensa e, vedendo quei tre giovani fanciulli soli e indifesi, pensarono di utilizzare le loro carni per arricchire la loro dispensa. Durante la notte uccisero e fecero a pezzettini i tre ragazzi. Le loro carni vennero conservati in grossi contenitori e messe in salamoia.
Quella stessa notte bussò alla porta delle locanda San Nicola che chiese all’oste un piatto di carne. Infastidito dal rifiuto del proprietario alla sua richiesta, si fece accompagnare in dispensa dove estrasse i ragazzi vivi e vegeti dai grandi contenitori.
Da questo prodigioso miracolo divenne il Santo protettore dei fanciulli.
Miracoli, doni, fanciulli, bontà… quale altro Santo, se non San Nicola, poteva incarnare così perfettamente i valori del Natale?
Se oggi abbiamo un Babbo Natale che porta gioie e speranze nei cuori dei bambini, lo dobbiamo un po’ anche a San Nicola di Bari.
Ora vi lascio, vado a scrivere la mia letterina a Babbo Natale, perché, infondo, la speranza è l’ultima a morire =)
Buone Feste <3