Storia e ricetta del “panino” pugliese più famoso del mondo, la Puccia
Arriva il periodo più “scoppiettante” dell’anno, il Natale. Ogni posto conserva le sue tradizioni, i suoi piatti e i suoi riti già prima del 25 Dicembre.
Oggi vi voglio parlare di un piatto che tipicamente si gusta il 7 Dicembre, la vigilia dell’Immacolata.
L’8 Dicembre è infatti il giorno in cui si celebra l’Immacolata Concezione, e l’Italia pure essendo un paese laico, ha molte tradizioni legate alla religione cattolica.
In particolar modo oggi scopriremo come viene celebrata questa festività a Brindisi, quando tutte le famiglie si riuniscono in grandi tavolate a mangiare la cosiddetta “puccia cu li franfulicchi?!”, vi starete chiedendo “puccia con che?!!!!”, ve lo racconto subito! 🙂
La storia
Il 7 dicembre, si può quasi definire una prova generale delle feste natalizie, infatti è durante questa giornata che cominciano i preparativi per il Natale.
In passato l’albero non c’era ma quello che si allestiva il giorno dell’Immacolata era il presepe, i nonni da questa parti, infatti, sono in grado di creare delle vere e proprie opere d’arte. I ragazzi così, durante la vigilia, andavano in giro per le campagne a recuperare legnetti, muschio, sassi e sughero per creare il presepe.
Come vuole la tradizione, durante la vigilia, non si mangia la carne e si osserva il digiuno (che indicava la fine della novena che si faceva per la Madonna) per tutto il giorno per arrivare poi a cena, in cui tutta la famiglia si riunisce intorno alla tavola, per mangiare le prime prelibatezze che caratterizzano le vacanze natalizie in Puglia!
La protagonista delle tavola è la Puccia: come molte delle pietanze pugliesi anche questa è fatta di ingredienti della cucina povera e cioè poca farina, lievito, sale, una goccia di olio e olive nere.
Le donne di un tempo, avendo poco a disposizione, utilizzavano questi ingredienti e davano origine alla cosiddetta “pasta squagghiata”, venivano creati dei panetti rotondi e, una volta infornati, diventavano un pane soffice e tenero, o meglio, “pucciu- pucciu” che vuol dire soffice e da cui deriva il nome “puccia”.
Le pucce vengono poi farcite con provola, tonno e con i famosi “franfullicchi”, dei pesciolini che vengono fritti e poi conservati in salamoia. Ad accompagnare la puccia, immancabili, le “rape stufate”, il baccalà e le pettole (di cui presto vi racconterò storia e ricetta).
Ma volete scoprire come cucinare le pucce?! Ecco a voi la ricetta!
La ricetta delle pucce
Gli ingredienti che ci servono sono:
500 gr semola di grano duro
600 gr di acqua
10 gr di sale
6 gr lievito di birra fresco
olio extra vergine di oliva q.b.
150 gr di olive nere
Cominciate mescolando la farina,con il lievito sbriciolato e aggiungete la maggior parte dell’acqua. Impastate con energia per circa 5 minuti e poi versate un cucchiaio di olio circa, il resto dell’acqua e per ultimo il sale. Continuate a lavorarlo fin quando non avrete un impasto liscio. A questo punto lasciatelo lievitare, dalle 4 alle 7 ore, quando l’impasto sarà raddoppiato incorporate le olive nere impastando delicatamente. Lasciate riposare per un’altra ora circa.
Passato il tempo, cominciate a riscaldare il forno e nel frattempo formate le pucce (non hanno una forma rotonda precisa quindi sentitevi molto liberi :)), infarinatele nella semola e disponetele su una teglia. Ora in forno per 20- 25 minuti ad una temperatura di 200 gradi.
Et voilà, le pucce sono pronte per essere farcite con i franfullicchi! 🙂
Buona vigilia dell’Immacolata e preparatevi che il Natale sta arrivando!
E invece come ci si prepara alle feste natalizie dalle tue parti?! Se vuoi raccontarmelo, scrivimi qui!