Tale of Posto Rosso: la Baia dei Diavoli

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Il passaggio di Pirro e dei suoi temibili elefanti

Oggi mi ritrovo a scrivere di una leggenda legata ad una delle regioni che ormai avrete capito è tra le mie preferite…Puglia here we go again! 🙂 Un’immersione nel passato, tra storia e leggenda, parte dell’immenso patrimonio mitologico che caratterizza queste zone.

Ringrazio di vero cuore Valentina che come me ama le leggende, ma soprattutto condividerle. Entrambe crediamo nel potere della condivisione per mantenere “vive” le storie che caratterizzano i nostri territori, dopotutto il passaparola è ciò che ha permesso di tramandare storie di generazione in generazione fino a farle arrivare a noi. Come manteniamo vivo e attivo questo patrimonio nel nostro piccolo? Io attraverso il mio blog Tales Of Places, lei attraverso l’associazione Incoming Salento per la promozione territoriale di cui fa parte.

La leggenda della Baia dei Diavoli

La storia che sto per raccontarvi è ambientata a Posto Rosso, una località sulla costa ionica nella provincia di Lecce. La zona prende il nome da una costruzione di colore rosso costruita sulla riva del mare, un tempo punto di riferimento per i pescatori locali.

Tra le miriadi di spiagge e scogliere mozzafiato che caratterizzano quest’area, troviamo la Baia dei Diavoli. 

L’origine di questo nome risale a Pirro, antico Re dell’Epiro, personalità particolarmente amata dai tarantini che lo chiamarono in soccorso nella lotta contro i Romani. Si narra che Pirro sbarcò in Italia nel 280 a.C., più precisamente nella zona di Saturo (TA) in una spiaggia che da allora prende il nome di Porto Pirrone.

Il suo arrivo non passò di certo inosservato. Si racconta, infatti, che Pirro arrivò con 3.000 cavalieri, 2.000 arcieri, 500 frombolieri, 20.000 fanti oltre a 20 elefanti da guerra. Proprio gli elefanti sono i protagonisti della leggenda legata alla Baia dei Diavoli.

Gli antichi abitanti, non avendo mai visto gli imponenti elefanti che erano a bordo delle navi, ne rimasero meravigliati – e spaventati allo stesso tempo – attribuendogli l’appellativo di “diavoli“. Inoltre, a far leva sull’idea che gli elefanti avessero una connotazione diabolica, si dice che una delle navi di Pirro affondò nel mare antistante durante il viaggio verso Taranto.

Secondo altri invece, il nome è dovuto al fatto che questa insenatura rocciosa presenta la costa più alta ed il mare più profondo del Salento, attraversato da fredde correnti salmastre e caratterizzato da aguzzi scogli modellati dalla furia del mare. Le diverse cavità rocciose causate dall’erosione del mare si collegano a delle grotte sottomarine: il gorgoglio delle acque risalenti dalle profondità rendono la Baia dei Diavoli un luogo ancora più “spaventoso”. 

Il folklore è infine alimentato dai resti di un’automobile affondata proprio in queste profonde e azzurre acque.

Un luogo intriso di mistero e d’ignoto! Se anche tu come Valentina conosci storie tra mitologia e mistero, scrivimi qui, non vedo l’ora di leggerle!

Suggerimenti di viaggio

La Baia dei Diavoli sorge sulla bellissima costa ionica pugliese, una vera chicca per chi ama immergersi in acque cristalline. Nella Baia una piattaforma rocciosa alta 6 metri è spesso utilizzata dai più temerari per tuffarsi nelle acque dell’insenatura, il cui fondale sabbioso è profondo ben 4 metri. Molto variegata la flora e la fauna marina, rendono la Baia dei Diavoli un posto ideale per gli appassionati di immersioni.

A pochi minuti da Posto Rosso è possibile trovare i resti di un’antica torre, chiamata  Sinfono’, oggi parte di una casa privata. Il nome è sicuramente di origine greca e probabilmente fu costruita nel 1570 nel periodo della dominazione spagnola.