Tale of Pizzomunno: il gigante di bianco calcare

Pizzomunno

La storia di un amore vissuto una notte ogni cento anni

Posso dire di aver girato la Puglia in lungo e in largo, è tra i posti che più mi stanno a cuore. Ogni volta che ci vado ce ne lascio un pezzetto, innamorandomi sempre di più di questa terra incantevole. Oggi mi ritrovo al nord del “tacco”, a Vieste in provincia di Foggia e punta estrema del Gargano. Sul lungomare sud della città, si trova Pizzomunno, un monolite di pietra calcarea di circa venticinque metri che negli anni è diventato uno dei simboli del paese, o meglio del Gargano in generale.

Puglia per me significa visitare vecchi amici, questa è un’altra delle ragioni per cui ci lascio pezzi di cuore. Ho incontrato Antonio a Bratislava, eravamo colleghi di lavoro. Durante una delle pause pranzo ci raccontò una storia sul castello di Bratislava (che condividerò presto!) e capii subito che saremmo diventati buoni amici. Tra l’altro scherzo del destino, la storia riguardava i numerosi incendi del Bratislavský hrad…oggi Antonio è un pompiere! 

Senza perdermi in digressioni temporali: nuovo incontro, nuova storia. Siamo appena arrivati in spiaggia a Pizzomunno, alla fine della distesa di sabbia vedo uno scoglio immenso, di un bianco splendente, che si erge proprio sulla riva. Ovviamente, la mia fantasia naviga già a gonfie vele, ci vedo un gigante che vuole buttarsi in mare, ma pietrificato resta bloccato lì sul bagnasciuga.

La leggenda di Pizzomunno

Seconda una delle leggende popolari, Pizzomunno era un giovane pescatore che abitava in un villaggio di capanne. Nello stesso villaggio viveva una giovane di nome Cristalda. Inutile a dirsi, quando nelle leggende ci sono due giovani, è subito amore!

Per via del suo lavoro Pizzomunno passava gran parte delle sue giornate in barca, e le sirene, ammaliate dal suo sorriso, emergevano dalle onde e intonavano in suo onore canti marini. Queste creature erano prigioniere dello sguardo di Pizzomunno e tante volte provarono ad offrirgli l’immortalità se fosse diventato loro re ed amante. Ma Pizzomunno amava solo Cristalda e non cedette mai alle offerte delle sirene. 

Una sera i due giovani amanti decisero di trascorrere un po’ di tempo insieme sull’isolotto di fronte alla costa. Quello che doveva essere un incontro romantico, si trasformò purtroppo in tragedia. Le sirene, prese da un eccesso di gelosia, aggredirono Cristalda e la trascinarono nelle profondità marine. Pizzomunno invano rincorse l’amata. Il mattino successivo i pescatori trovarono sulla spiaggia quel bianco e possente scoglio che la leggenda dice essere il giovane Pizzomunno pietrificato dal dolore.

Questo non bastò ad infrangere l’amore dei due giovani, che promisero l’un l’altro amore eterno. Ogni cento anni Cristalda torna dalle profondità marine per ritrovare il suo giovane amante e rivivere, per una sola notte, il loro amore.

Secondo un’altra versione della storia, Cristalda era una sirena. I due si amarono finché le sorelle di lei, ingelosite e incattivite dalla fortuna toccata a Cristalda, trasformarono Pizzomunno in una roccia. Anche in questa versione, purtroppo non c’è pace per i due amanti, condannati a vivere il loro amore una notte ogni cento anni.

Una storia struggente, un amore forzatamente “a distanza”, vivere aspettando quell’unica notte ogni cento anni, il risultato di un’invidia incontenibile. Guardando quella roccia però penso alla caparbietà e profondità dell’amore vero. Non ci sono sirene o promesse di vita eterna che tengano, se per ogni Pizzomunno c’è una Cristalda. In quella roccia, io – incredibile romantica – ci vedo tutta la forza dell’amore!

E tu conosci leggende di amore a distanza? Se ti va, condividi qui!

Oh quasi dimenticavo! Curiosità o piccolo suggerimento 🙂 Secondo una credenza popolare se una persona effettua un giro completo della roccia con un desiderio in mente questo si realizza!

Suggerimenti di viaggio

Negli ultimi anni il monolite di Pizzomunno ha conquistato una certa notorietà grazie alla canzone di Max Gazzè presentata a Sanremo 2018 che è valsa al cantante la cittadinanza onoraria nel paese garganico. Il comune di Vieste ha deciso di far rivestire una scalinata panoramica del paese con le frasi della canzone. Pare che proprio seduto su quella scalinata, ora battezzata “scalinata dell’amore”, Gazzè abbia trovato ispirazione per la canzone, pensando proprio all’amore senza confini temporali tra Pizzomunno e Cristalda.

Vieste è una cittadina da visitare assolutamente, con il suo bellissimo centro storico medievale fatto di edifici di pietra, stradine scoscese, piazze, archi, scalinate e l’immancabile lungomare. Da non perdere il Castello Svevo e la Cattedrale dell’Assunta, una delle chiese più antiche di stile romanico presenti in Puglia.

Il mare è decisamente uno dei punti forti del Gargano, talmente importante da dedicarci un museo – il Museo Malacologico – che ospita più di 15mila conchiglie dal mondo.

Tra le spiagge più belle ci sono: la Baia di San Felice, conosciuta per il suo architello, un arco roccioso che si innalza nel mezzo delle acque cristalline, una finestra sull’azzurro del mare. La Spiaggia di Vignanotica, una spiaggia di sabbia mista a ghiaia e ciottoli, lunga circa 500 metri, caratterizzata dalla presenza di molteplici grotte scavate dal mare e dalla ripida e bianca falesia calcarea alle sue spalle. Sapevate che ci sono ben 26 grotte marine sparse per il litorale?

Vi consiglio poi di mangiare Al Trabucco da Mimì, perfetto per un aperitivo e per una bella scorpacciata di pesce freschissimo. Vivrete l’esperienza unica di mangiare su un Trabucco, un’antica macchina da pesca tipica delle coste garganiche.

Infine, se avete a disposizione qualche giorno in più, spostatevi verso Peschici, non ve ne pentirete!