Giappone, tra buddismo esoterico e storie d’amore arcobaleno
Sono alla scoperta del Giappone, un Paese che mi meraviglia ogni giorno di più. Oggi siamo in direzione Koyasan. Partiamo da Kyoto, ci vogliono ben cinque trasferimenti e sei lunghe ore di viaggio per arrivarci, usando ogni mezzo possibile e immaginabile, inclusa la funivia. Koyasan è una gemma nascosta nell’area Kansai, un piccolo villaggio – oggi patrimonio dell’UNESCO – racchiuso tra otto montagne e per questo rappresentato come al centro di un bellissimo loto.
Koyasan è un posto magico. È connettersi con il mondo, un mondo fitto di connessioni ma spesso sconnesso dove a volte è difficile ritrovarsi. Koyasan non è il solito viaggio alla ricerca di templi, monumenti da visitare, fotografie da portare con sé. Koyasan è un viaggio alla ricerca di sé stessi e della propria connessione con il tutto.
Arriviamo nel tardo pomeriggio, tutto è così calmo, quasi senza tempo. Ci prepariamo per la cena, ovviamente vegetariana e da consumare in perfetto stile giapponese seduti per terra sul tipico tatami. Sono in trepidante attesa per l’avventura che ho prenotato al tempio, camminata notturna nel cimitero del villaggio, uno dei più importanti cimiteri del Giappone, che ospita tra i più grandi Samurai della storia. Nabo è il monaco che ci accompagnerà in questa esperienza unica.
Sono le 9 di sera, ci incamminiamo in questo cimitero lungo 2 km, largo non so dirlo, non riesco a vedere fino a dove le tombe arrivano. La notte è buia e le stelle sono come piccoli diamanti luccicanti. L’aria è fresca e piacevole, non c’è un filo di vento e Nabo ci spiega che non c’è mai vento a Koyasan grazie alle montagne che la proteggono, proprio lì al centro del “loto”.
Davanti a noi una distesa di alberi altissimi che si disperdono nella notte. Alberi dalla veneranda età di 800 anni, che si estendono tra i sepolcri, come a proteggerli e a conferire questo senso di immensa pace.
Nabo ci racconta della storia di Koyasan, del buddismo esoterico e del pensiero di alcuni monaci.
Sapete che forma ha la nostra mente? Ha la forma della luna: piena quando siamo sereni, mezza piena con tutte le sue fasi quando siamo turbati, arrabbiati, stressati, come se questi pensieri negativi annebbiassero la pienezza della nostra mente.
Ci racconta anche della sua vita da monaco, della meditazione, della sua famiglia e del rapporto con gli altri monaci. Avrei tantissime cose di cui parlare, ma sapete già che le storie d’amore sono il pezzo forte da queste parti!
La storia dei due monaci di Koyasan
È una storia d’amore bella come l’arcobaleno, ma buia come la notte. Ad oggi i monaci sono liberi di sposarsi e creare la loro famiglia, ma fino al 1872 le donne erano bandite da Koyasan, essendo un villaggio esclusivamente religioso e per questo aperto solo agli uomini. Non erano rari i casi di amori tra monaci, amori proibiti che solo i più coraggiosi erano disposti a vivere.
E qui nasce la storia tra due monaci, disperatamente innamorati l’uno dell’altro. Si racconta che una notte i due amanti si diedero appuntamento al centro del villaggio per scappare via da Koyasan e vivere finalmente il loro amore libero. Solo uno dei due si presentò all’appuntamento però, un po’ per paura, un po’ per mancanza di coraggio nel cambiare vita radicalmente. Il povero monaco sconvolto dal dolore decise di togliersi la vita quella notte stessa, in quello stesso punto che aveva immaginato avrebbe coronato il loro sogno d’amore. Quel punto è il centro esatto della cittadina di Koyasan, il centro esatto di questo villaggio racchiuso in un bellissimo loto fatto di montagne.
Koyasan mi ha davvero aperto il cuore e la mente. Non è una sensazione facile da spiegare, è un senso di connessione con il proprio io, ma anche con l’esterno. Ho pensato a tantissime cose percorrendo quei 2 km, al passato, al futuro, ma soprattutto al presente, alle scelte che ogni giorno facciamo. E tu sei mai stato in luoghi che ti hanno segnato, permesso di fermarti e connetterti con te stesso e con ciò che ti circonda? Sarebbe bellissimo poter condividere queste emozioni!
Suggerimenti di Viaggio
Koyasan fu fondata nell’ 816 a.C. da Kobo Daishi iniziatore del Buddismo Shingon (o buddismo giapponese esoterico), è un agglomerato di templi a cielo aperto, ad oggi ci sono 117 templi ancora attivi. E indovinate un po’? Non ci sono hotel, si passa la notte in uno dei 52 templi adibiti ad ospitare viaggiatori alla ricerca di meditazione e di quella connessione profonda con sé stessi e con la natura che ci circonda.
Consiglio di alloggiare al tempio Ekoin, non solo per la bellezza del tempio ma anche per l’ottimo cibo offerto e per le esperienze a 360 gradi offerte. Si parte in mattinata con il memoriale per gli ancestri, un modo per connettersi con i nostri cari che non sono più con noi. Si passa poi al rito del fuoco (o Goma), che si dice abbia forti poteri di purificazione spirituale e psicologica. Nel pomeriggio non perdete il momento di meditazione, i monaci spiegheranno come meditare in stile Ajikan. Infine, inutile dirlo, prenotate la visita notturna al cimitero, non c’è assolutamente nulla di macabro, è un’esperienza bellissima e imperdibile! Piccolo suggerimento: il personale parla inglese, ma accertatevi di prenotare in tempo e assicurarvi ci siano guide in inglese a disposizione.