Un’avventura fra natura, mito e leggenda
Continua il mio tour per la Sicilia. Sono qui da tre giorni ed ho già preso due chili. Ma davvero, come si fa a rinunciare alla brioche col gelato a colazione? O alla granita di metà mattina? O ancora, alla pasta alla norma? Alla Caponata? Alla cassata? Alla Iris…
Davvero. Come si fa?
Per fortuna, oltre ad essere una buona forchetta, sono anche una buona viaggiatrice.
Dopo la mia bella colazione a base di brioche e granita, sono pronta per esplorare uno dei posti che mi ha sempre affascinato di più della Sicilia orientale: le Gole dell’Alcantara. Sono state le prime ad essere cerchiate sulla mappa. E pensare che la prima volta che ho conosciuto questo posto è stato in foto, su un traghetto. Che dire, è stato amore a prima vista!
Ma cerchiamo di capire meglio cosa sono. Le Gole dell’Alcantara (chiamate anche Gole di Larderia) sono dei veri e proprio canyon. Si estendono fra i Comuni di Castiglione di Sicilia e di Motta Camastra e fanno parte del Parco Fluviale dell’Alcantara.
A rendere questo posto unico e a tratti magico, sono le pareti rocciose: il raffreddamento della lava, lo scrosciare continuo del fiume e gli agenti atmosferici, hanno regalato a queste rocce forme e colori davvero particolari.
E pensare che tutto questa meraviglia ha origine da un castigo divino.
La leggenda delle nascita delle Gole dell’Alcantara
Nel tempo dominato dagli dèi, vi fu un contadino che tramite l’inganno, rubava il raccolto al fratello non vedente.
Il furbo contadino capovolgeva il contenitore nel quale raccoglieva il grano e faceva inserire la mano al fratello cieco dimostrando la misera quantità di grano al suo interno.
Questo, ovviamente, arricchiva il contadino sano e rendeva sempre più povero il contadino cieco.
Vuoi che questo comportamento non abbia infastidito i signori dell’Olimpo? Certo che sì, un comportamento del genere farebbe infuriare chiunque. Così un giorno, nel bel mezzo della truffa, gli dei scagliarono una saetta contro il contadino furbo, folgorandolo all’istante. Anche la sua montagna di raccolto non venne risparmiata e venne trasformata in un enorme vulcano attivo. Ed è proprio dalle eruzioni del vulcano che oggi possiamo esplorare queste meravigliose Gole.
Ma il viaggio nel mondo del mito non finisce qui. C’è un’altra leggenda che lega questo luogo alla mitologia ed ha a che fare con la temperatura gelida delle sue acque.
Una volta arrivati alla spiaggetta (che è il punto di partenza per chi vuole visitare questo luogo) vi basterà immergere il piede nel fiume per perderne la sensibilità! Ovviamente scherzo, ma l’acqua che scorre in questo luogo ha una temperatura di circa 8 gradi!
E sapete perché è così fredda? Per via del tradimento di Venere a Vulcano.
La leggenda di Venere e Vulcano
Venere, moglie di Vulcano, amava immergersi in queste acque.
Aveva scelto per i suoi bagni una ripida in particolare che, oltre ad avere alte cascate aveva la conformazione di una piscinetta naturale. Vulcano, ovviamente, ammaliato dalla bellezza della dea, decise di riscaldare le acque in modo da far rimanere la sua amata lì più tempo senza rischiare l’ipotermia.
Ma la storia tra Vulcano e Venere la conosciamo bene. Venere non ha mai amato realmente Vulcano, il suo cuore era tutto per Marte.
Così un giorno Vulcano scoprì la tresca amorosa e decise, per ripicca, di ghiacciare le acque in cui la moglie amava farsi il bagno.
Da allora la piscina della dea acquisì poteri magici: si dice infatti che chi riesce ad arrivare a quella vasca in nome dell’amore, riacquisisca la verginità (per le donne) o la virilità (per gli uomini).
Io vi posso assicurare che le acque in queste zone sono davvero gelide (anche con la muta 9mm!) e anche la forza del fiume non scherza!
Però ormai son qui! E cosa ci può essere di meglio che concedermi una bella lezione di body rafting e sentirmi una piccola Venere anche io?!
Suggerimenti di Viaggio
Visitate assolutamente questo luogo. È di una bellezza folgorante (rimanendo in tema). Io ci sono arrivata in auto, senza difficoltà. Arrivati potete scegliere cosa fare: se percorrere il cammino degli dei (in modo da ammirare le gole dall’alto), visitate semplicemente la zona inferiore, oppure, per i più sportivi, potete concedervi una esperienza sportiva fra scalata delle rapide e body rafting! Il parco è molto organizzato: ha bagni e punti ristoro. Potete raggiungere la spiaggetta tramite ascensore oppure a piedi.
Questo posto è rimasto del tutto sconosciuto fino agli anni ’50,
Ma perché Alcantara? Deriva dal nome del fiume che le attraversa, chiamato dagli arabi Al qantar. Significa “vaso” e fa riferimento alla forma delle gole che il fiume ha scavato nella pietra.