In giro per la laguna di Venezia, prima fermata: l’isola di Burano
Oggi sono in barca con Alessandro (mi aveva raccontato la storia sul baccalà mantecato a Venezia) e i suoi amici, Jessica e Mattia, e siamo in rotta verso l’isola di Burano, sì, quell’isola piena di case colorate che spopola di hashtag e like su Instagram!
Alessandro, dopo il nostro incontro nel bacareto da Lele, mi ha invitato a fare un giro della laguna, alla ricerca di nuove storie, ed io, ovviamente, non ho rifiutato l’invito :).
La laguna è davvero affascinante: vedere il panorama della città di Venezia dal mare, fidatevi, è qualcosa di stupefacente.
Ma torniamo a noi e alla nostre leggende. Siamo arrivati a Burano e, dopo aver ormeggiato, iniziamo a passeggiare per le vie di questo meraviglioso paese. Inutile dirlo, dopo pochi passi vengo trasportata in un mondo fiabesco fatto di casette colorate, piccole imbarcazioni e signore che fuori dalla proprie abitazioni, si dedicano all’arte del merletto. Ed è proprio al merletto, o meglio, alla nascita di quest’arte, che è legata la leggenda che vi racconterò oggi.
La leggenda del merletto di Burano
Ci sono diverse leggende che riportano alla nascita di quest’arte sull’isola, ma quella che ho scelto di raccontarvi oggi, riguarda le sirene. Ogni volta che ascolto delle storie in cui sono coinvolte queste creature resto sempre incantata e non è un caso che il mio cartone preferito da piccola fosse proprio “La Sirenetta”.
Si dice che un pescatore buranese, di nome Nicolò e promesso sposo, uscì di notte in mare per una battuta di pesca. Durante la navigazione la sua barca venne circondata da una gruppo di sirene. Le creature più affascinanti del mare cercarono di rubargli l’anima con il loro canto suadente e calmo. La tentazione di cedere a quella melodia fu forte ma l’amore per la sua futura sposa lo fece desistere dandogli così la forza di sconfiggere le creature del mare.
La regina delle sirene (che io già m’immagino con capelli rosso fuoco e coda verde smeraldo), stupita dalla sua fedeltà, decise di mandare un regalo alla sua amata: con un colpo di coda colpì la barca e dalla schiuma prodotta dal movimento dell’acqua, nacque il velo nuziale più bello che fosse mai stato visto.
Quando giunse il giorno delle nozze la sposa, Maria, indossò il velo realizzato per l’occasione dalla regina delle sirene, destando invidia e ammirazione da parte di tutte le fanciulle dell’isola. Da quel giorno tutte le donne di Burano, iniziarono con ago e filo, a realizzare merletti per imitare lo stesso pizzo unico di quel velo.
Nacque così una delle arti più raffinate di sempre che ancora oggi si può ammirare passeggiando tra le botteghe dell’isola di Burano grazie alla maestria delle ricamatrici locali.
Una bella storia, vero? Se conosci anche tu una leggenda curiosa sulla nascita di un’arte e vuoi condividerla con me, scrivimi qui, la leggerò volentieri!
Suggerimenti di viaggio
Oltre a perdervi tra i vicoletti dell’isola di Burano e scattare 2500 foto a quelle bellissime casette dai colori sgargianti, fate un pit stop dalla pasticceria Palmisano e provate i Bussolà, detti anche Buranelli, sono dei tipici biscotti fatti di ingredienti semplicissimi e che una volta cotti durano a lungo. Venivano preparati dalla mogli dei pescatori che si allontanavano da casa per molto tempo e che nel caso non fossero riusciti a procurarsi del cibo potevano mangiare quei biscotti e avere tutte le energie necessarie.
Dopo aver visitato Burano, approfittate per andare a Torcello, una piccolissima isola lì vicino, oggi quasi disabitata che conserva un fascino tutto suo e su cui presto, vi racconterò una nuova leggenda!
Di ritorno non perdetevi l’isola di Murano dove ammirerete gli artigiani del vetro soffiato, un’arte che tutto il mondo ci invidia!
Volete sapere un’ultima curiosità?! Si dice che le case di Burano siano così colorate perchè in passato a causa dei frequenti giorni di nebbia e anche per colpa dei fumi dell’alcol i pescatori avessero difficoltà a riconoscere la propria abitazione. Decisero di adottare così quei colori super accesi come bussola!