Storia di amore e odio tra i trulli
Continua la mia avventura in Puglia, oggi mi trovo in Valle d’Itria. Inutile dirlo ma da quando ho scoperto questa valle situata tra le provincie di Brindisi, Bari e Taranto, posso definirmi una “Valle d’Itria Lover”. È una zona ricca di masserie, trulli e ulivi, caratterizzata da quell’inconfondibile terra rossastra che ti da la sensazione di essere arrivati al cuore della Puglia.
Oggi mi fermo ad Alberobello, la capitale dei trulli.
I trulli sono delle costruzioni che affollano tutta la Valle d’Itria ma è qui, ad Alberobello, che c’è una concentrazione speciale. Si tratta di costruzioni che, si dice, risalgono addirittura all’epoca preistorica ma è durante il XIV secolo che cominciano ad essere utilizzate come abitazioni, cioè quando questa terra selvaggia e disabitata venne data in premio al Conte di Conversano da Roberto d’Angiò. A quei tempi il Regno di Napoli impose delle tassazioni molto alte sulle nuove abitazioni, allora il Conte di Conversano ricorse ad un’astuzia: ordinò a tutti gli abitanti costruzioni a secco, senza malta. Dovevano essere delle case precarie, “smontabili” e quindi facilmente demolibili in qualsiasi momento. Furbo il conte no?! 🙂
Con il tempo poi i trulli si sono dimostrati tutt’altro che precari e lo testimonia il fatto che dopo oltre mezzo millennio sono ancora lì.
Ma torniamo a noi, non sarò mica venuta qui per tornarmene a mani vuote no?!
Mi fermo in uno dei tanti negozietti di souvenir tra le viuzze del paese e in uno di questi trovo una ragazza molto gentile, Anna, che alla mia sete di nuove storie risponde subito con una bella leggenda d’amore e…gelosia!
Prendo carta e penna e mi metto subito a scrivere la mia nuova storia.
La Leggenda dei Trulli Siamesi
Anna, mi spiega che quello dove ci troviamo è il rione Monti, composto da circa 1030 trulli. Qui, attraversando gli stretti vicoli che caratterizzano il paese, ci imbattiamo in un trullo che ha qualcosa di diverso rispetto agli altri: ha due cupole congiunte.
Si tratta del famoso “Trullo siamese”, che si caratterizza per la doppia facciata, il doppio pinnacolo e zero finestre. Anna mi spiega che quella forma particolare non deriva da una semplice scelta estetica del proprietario ma è frutto di una storia di amore e odio tra fratelli.
Questa è una delle leggende più famose di Alberobello e Anna è pronta a raccontarmela.
Inizialmente si trattava di un’unica abitazione dove vivevano due fratelli, innamorati della stessa fanciulla.
Le cose cominciarono a complicarsi quando la donna divenne promessa sposa di uno dei due, il primogenito, ma tuttavia ella era innamorata del fratello più piccolo.
Ed è qui che la storia si fa più interessante, indovinate un pò cosa decisero di fare? Decisero, per il quieto vivere, di vivere tutti e tre sotto lo stesso tetto.
Una decisione molto all’avanguardia per quei tempi, che ne dite?!
La scelta scatenò, ovviamente, le malelingue del paese ma il “trio” andò avanti per la propria strada e decise di cominciare la convivenza.
Ma dopo poco tempo la decisione si rivelò catastrofica, perché si sa che l’amore non va d’accordo con la gelosia.
Aumentarono i litigi e i dissidi tra i due fratelli a causa delle gelosia del primogenito verso l’amore, sempre più forte, tra il fratello minore e la fanciulla. La situazione degenerò fin quando il più grande decise di mandar via gli altri due.
L’abitazione fu così divisa in due, con accessi diversi su due strade opposte. Vennero creati così due trulli gemelli e attaccati quindi…siamesi!
Insomma è sempre la stessa storia, l’amore unisce ma alcune volte divide…l’amore tra la fanciulla e il fratello minore ha trionfato ma un amore fraterno è stato distrutto.
Il trullo siamese oggi si può visitare e rappresenta il simbolo di un amore che ha vinto ma, allo stesso tempo, di divisione nonostante i legami di sangue.
E tu conosci leggende di amore e odio? Se vuoi condividerla con me, scrivimi qui!
Suggerimenti di viaggio
Oltre a visitare il rione Monti, che pullula di trulli e turisti, passate per quello di Aja Piccola (più tranquillo e abitato) e attraversando gli stretti vicoli arriverete al Trullo Sovrano, famoso per essere l’unico esempio di trullo a due piani.
Visitate la Chiesa di Sant’Antonio, un mega trullo costruito nel ‘900.
Visto che siete da quelle parti passate per il vicolo G. D’Annunzio, sempre fiorito e molto caratteristico.
Soggiornate in uno dei tanti trulli trasformarti in B&B, grazie alla loro conformazioni sono molto caldi d’inverno e freschi d’estate.
Non dimenticate di farvi un bel selfie in uno dei punti panoramici più belli del paese, la terrazza Santa Lucia.
Ovviamente, visto che siete in zona, continuate il vostro tour nel resto della Valle d’Itria, visitate paesi come Locorotondo, Cisternino e Ostuni di cui presto tornerò a parlarvi!