Immagine creata da Illudio
Una delle cose più bizzarre che ho ascoltato qui nel Salento è la storia del Laùro, un folletto dispettoso che nasconde gli oggetti e soffoca la gente nel sonno. Preparatevi a conoscere una storia da “Piccoli Brividi”!
A raccontarmi questa leggenda sono stati Mario e Jole, i miei due “compagni di viaggio”, conosciuti in treno.
Ogni volta che viaggio in treno prenoto il posto a sedere con cura – a differenza di quanto accade con i viaggi in aereo dove confido “nell’assegnazione casuale”. Solitamente scelgo il posto vicino al finestrino, nelle postazioni a quattro poltrone, assicurandomi di avere la stessa direzione del senso di marcia.
Questa cura maniacale per il posto mi permette di stare più comoda durante il viaggio, godermi il panorama, avere un poggiatesta per i sonnellini e, magari, incontrare qualcuno con cui fare quattro chiacchiere.
Tra i miei compagni di viaggio preferiti rientrano soprattutto le persone di mezza età. Rispetto ai più giovani, gli adulti non sono circondati da mille dispositivi digitali perciò sono più propensi a “fare amicizia”. Mi piace conoscere le loro storie, da dove vengono, dove sono diretti, ma soprattutto, quando spiego loro del mio hobby (conoscere storie e leggende), non perdono occasione per raccontarmi qualcosa che riguarda la loro zona. Molte mete dei miei viaggi hanno trovato l’ispirazione proprio da questi incontri casuali!
Oggi, ad esempio, ho conosciuto Mario e Jole, due salentini Doc in viaggio verso Roma per trascorrere un weekend dal figlio Giuseppe.
Dopo aver sistemato i bagagli e preso posto, iniziamo a conoscerci. Chiacchieriamo di tante cose: dei viaggi in treno, delle località visitate, dei nostri lavori e dei nostri hobby. Parliamo del percorso di studi di Giuseppe, del lavoro che ha intrapreso, di quanto sia difficile la lontananza – soprattutto per i genitori – e di come i giovani debbano sgobbare per ritagliarsi un piccolo angolo nel mondo.
Parliamo del Salento e delle sue meraviglie. Mi raccontano della loro casa estiva, di quanto sia bello potersi svegliare la mattina ed essere a due passi dal mare, delle Sagre e delle loro usanze familiari – frisa-party una volta alla settimana, il melanzana-day, la vendemmia a settembre e gli interminabili pasti della domenica anche con 40° all’ombra.
Inspiegabilmente finiamo col parlare delle cose strane che accadono in alcune case. Come quando Mario e Jole persero un intero pomeriggio a cercare un oggetto che fino a qualche ora prima era lì, sotto i loro occhi. Mario dice che non è colpa del disordine tipico di chi è in assetto “vacanza”, ma incolpa il “Laùro”, sorridendo amichevolmente alla moglie.
Si rivolge a me e chiede “Hai mai sentito parlare del Laùro?”.
Dico di no, pensando inizialmente che questo “Laùro” fosse il loro animale domestico.
Mario, divertito, mi risponde: “Benissimo, allora prendi appunti perchè avrai qualcosa da aggiungere nel tuo diario!”
La Leggenda del Laùro
Nel Salento, dice Mrio, è molto diffusa la leggenda del Laùro (o Uru o Laurieddhu in base alla località), un folletto dispettoso che nasconde o rompe gli oggetti in casa, intreccia le code o le criniere dei cavalli e soffoca la gente nel sonno!
In pratica questo folletto preannuncia la sua presenza in casa facendo piccoli dispetti: nasconde gli oggetti, rompe le stoviglie (alcune volte anche in piena notte), tira o taglia i capelli nel sonno. In caso di animali come cavalli o galline la situazione è ancora peggiore: può far ingrassare o dimagrire i cavalli, far loro delle piccole trecce sulla criniera o sulla coda (che è l’elemento che decreta la presenza del folletto) e far smettere alle galline di far le uova.
Ma non solo.
Il Laùro è temuto soprattutto per un’altra ragione: può soffocarti nel sonno!
Questo esserino (che io immagino come un Puffo) arriva mentre dormi, ti si appoggia sulla pancia e ti immobilizza per una manciata di minuti. In questo lasso di tempo avviene il vero e proprio scontro nel sonno. Lui ti chiede se vuoi essere ricoperto di soldi oppure se preferisci lottare, ma essendo dispettoso, realizza il contrario di quello che gli si viene chiesto. Molte persone, mi dice Mario, si sono svegliate piene di lividi dopo averlo incontrato nel sonno!!!
Il Laùro, inoltre, indossa un cappello e l’unica possibilità per vincere questa battaglia è sottrarglielo e aspettare la ricompensa. Solo così si vien fuori illesi (e ricchi) dal sonno.
Un essere davvero bizzarro!
Alla domanda “Lo avete mai visto?” i due si guardano e sorridono. Fortunatamente per loro, oltre ad un paio di oggetti smarriti e qualche piatto rotto, non hanno mai avuto grossi problemi.
Chiedo allora in base a cosa il Laùro sceglie le sue “vittime” e Mario mi spiega che ci sono due modi per incontrarlo: o invocarlo di fronte ad uno specchio recitando una filastrocca in piena notte, oppure, come accade più frequentemente, lo si trova nelle case quando queste passano da proprietario in proprietario. È proprio in questi casi che il Laùro colpisce maggiormente, per cui se vi siete trasferiti recentemente fate attenzione!
Jole, che fino ad ora è rimasta in silenzio per far divertire il marito, mi dice di non preoccuparmi perchè, probabilmente, questa leggenda deriva da una credenza romana. I romani credevano che ogni casa avesse un protettore, “Lares” cioè “protettore della sacralità della casa”, uno spirito in grado di proteggere la casa dai malintenzionati. Questa credenza, tramandata da generazione in generazione, arriva fino ai giorni nostri diventando una leggenda con tanto di protagonista: il Laùro!
Ah le mamme, sanno sempre come tranquillizzarci! Non vi nascondo che dopo quest’ultima spiegazione ho tirato un sospiro di sollievo!
Ridiamo e scherziamo ancora un po’ fin quando non arriva la mia fermata! Saluto Mario e Jole e li ringrazio per la splendida compagnia e per la storia, spero con tutto il cuore di rivederli presto!
Questa storia mi ha davvero incuriosita! Tu la conoscevi? Questo folletto esiste anche nella tua zona? Fammelo sapere, scrivimelo qui sotto! Sono davvero molto curiosa!